Vertical Farm dei Superactive

Idromeccanica Lucchini ed ENEA hanno sviluppato in primis il sistema di Vertical Farming per la produzione di insalate, erbe aromatiche, microgreen, piccoli frutti … rivolto al settore food e, successivamente, lo hanno implementato con la coltivazione di botanici destinati al settore fitoterapico grazie alla collaborazione con Cultipharm, azienda specializzata in studi e ricerche nel campo della nutraceutica, della farmaceutica, dell’industria cosmetica e dei pigmenti coloranti.

È nata così la Vertical Farm dedicata ai Superactive, un vero e proprio modello di business in continua evoluzione.

Superactive per l’industria farmaceutica

La coltura all’interno della Vertical Farm consente lo sviluppo di specie botaniche da estrazione, particolarmente interessanti per gli specifici principi attivi. L’ambiente controllato del sistema permette un importante aumento di resa delle specie botaniche e, allo stesso tempo, una maggiore concentrazione di principi attivi. Proprio per queste caratteristiche tipiche del metodo Cultipharm, è stato coniato il termine “Superactive”, poiché, si tratta di prodotti botanici di livello decisamente superiore rispetto a quelli coltivati in pieno campo.

Come si coltivano i Superactive

Le piante selezionate per diventare Superactive sono generalmente piante con un rateo di crescita elevato e che non superano i 90/100 cm di altezza. Ciò consente sia di sfruttare al meglio gli spazi di coltivazione verticale, sia di far permanere la pianta all’interno della Vertical Farm per un tempo limitato con un maggiore controllo generale della coltivazione.

L’ambiente all’interno del quale sono coltivati i Superactive è un vero e proprio microcosmo che può essere programmato con tutte le variabili specifiche per ottimizzare la crescita della pianta. Attraverso il controllo da remoto è possibile stabilire: le ore di luce e la tipologia di illuminazione, la temperatura, l’umidità, il flusso d’aria e la tipologia di fertirrigazione da somministrare ai Superactive. Allo stesso tempo possono essere controllati i tipi di substrato da utilizzare, gli input di stress della pianta e tutto quello che serve per permetterle di esprimere al meglio i propri principi attivi.

Più cicli di produzione

Essendo l’interno dell’impianto in Vertical Farming un ambiente estremamente controllato, il modello Cultipharm consente di agire su ogni classe di molecole di principio attivo della pianta. È possibile lavorare sui “tempi balsamici” per ottimizzare ogni classe di molecola modificando i fattori ambientali sviluppando anche più protocolli coltivi per lo stesso botanico in modo da fargli esprimere al meglio ciò che serve di volta in volta. Si ottiene così una produzione stabile, controllata e garantita che avviene naturalmente, senza interventi genetici o altre manipolazioni.

Rispetto per l’ambiente

La Vertical Farm di Cultipharm è un ambiente pulito e controllato, non influenzato da fattori esterni che possono compromettere la crescita e lo sviluppo della pianta come i danni causati da improvvise variazioni climatiche. Nessun agente patogeno può entrare all’interno della struttura, quindi i Superactive sono coltivati senza l’utilizzo di fungicidi, pesticidi, erbicidi o altro. L’assenza di elementi inquinati li rende più sostenibili e consente una certificazione “residuo zero”, tecnicamente un riconoscimento a più alto valore aggiunto del tradizionale biologico. Essendo coltivati fuori suolo non possono essere contaminati da metalli pesanti o altre tossine presenti nel terreno.

La coltivazione in Vertical Farm entra a pieno titolo nel concetto di agricoltura sostenibile poiché consente inoltre un importante risparmio di risorse idriche (95% in meno di consumo di acqua rispetto alla coltivazione in pieno campo), elimina il problema della cementificazione e dello spreco di suolo e può avvalersi di energia proveniente da fonti rinnovabili.

Principi attivi e integratori

I Superactive di Cultipharm consentono la produzione di diversi integratori che possono essere controllati e certificati dal seme all’estratto fino al processo di commercializzazione. È possibile lavorare per estrazione ma anche utilizzare solo il botanico tal quale, semplicemente essiccato e polverizzato. Il principio attivo così ottenuto, essendo completamente naturale, risulta più assimilabile e biodisponibile. Oltre alla concentrazione dei principi attivi, col metodo Cultipharm è possibile agire anche per variare la presenza di oligoelementi, infatti possono essere aumentate le quantità di zinco, rame, o altri materiali, senza alterare la genetica della pianta, ma agendo in maniera totalmente naturale, il tutto senza entrare nelle dinamiche “novel food”. Tutta la filiera è 100% certificata da Cultipharm.

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